La società: di che cosa parliamo?
La società: di che cosa parliamo?
la sociologia è il discorso scientifico sulla società.
La definizione di sociologia deriva dell'etimologia della parola: dal latino societas che significa società e dal greco lògos , cioè discorso, ragionamento.
Il termine società è utilizzato in contesti molteplici e differenti.
Ordinariamente parliamo di:
Si può affermare che a queste 2 accezioni del termine "società" corrispondano 2 modi di intendere la "socialità" dell'essere umano:
In questa prima accezione, la socialità induce l'uomo a unirsi con i suoi simili.
LA SOCIETÀ SECONDO ARISTOTELE
Nello scritto con il titolo "politica" Aristotele definisce l'uomo = "animale sociale" = incapace di realizzare il bene e di conseguire la felicità al di fuori della comunità e dell'unione con altri individui.
Secondo lui la società si forma col progressivo ampliamento dell'istinto associativo, che spinge alla formazione di una famiglia, l'insieme di queste costituisce poi un villaggio, e infine più villaggi per formare una città, Stato=pòlis
LA SOCIETÀ SECONDO HOBBES
Hobbes considera l'uomo = un essere "asociale", che spinto da motivazioni utilitaristiche ricerca l'associazione con altri individui.
Secondo lui la nascita della società è necessaria, perché si identifica con il superamento dello "stato di natura"= situazione di rischio e di incertezza, che caratterizza la condizione umana.
Hobbes sostiene che nello stato di natura non ci siano criteri certi di condotta, valori, norme. Ci sarebbe una lotta per la sopravvivenza, ed è così necessario l'approdo ad una nuova condizione, in cui la sottomissione cosciente di tutti alle norme garantisce a ciascuno la possibilità di condurre un'esistenza tranquilla e sicura.
SOCIALE O ASOCIALE?
Sia Aristotele sia Hobbes riconoscono nella società la destinazione irrinunciabile dell'esperienza umana.
A confronto dei 2 autori non è presente una "sociologia"= discorso sulla società, ma un'antropologia =discorso sull'uomo, che prende la sociologia e la rende possibile.
Entrambi adibiscono all'uomo una "natura" = insieme di qualità e inclinazioni preesistenti a ogni influsso o
inquadramento sociale.
Da una parte, Aristotele sostiene = l'uomo è "per natura" un animale sociale
Dall'altra, Hobbes afferma = l'uomo è "naturalmente" egoista
Si può affermare, che
L'esistenza umana si svolge non solo "in società", ma "in una società determinata", all'interno della quale
l'individuo compie le esperienze comuni a ogni essere umano.
Ogni esperienza che ha a che fare con l'uomo avviene all'interno di un contesto:
CHE COS'È
La socialità che caratterizza l’essere umano va intesa come appartenenza fisica e simbolica di ogni uomo a un contesto sociale determinato, che struttura in profonditi la sua esperienza di vita.
Per capire questo senso di appartenenza si presuppone la capacità di identificare la "società" con un'entità a se stante.
Il sociologo statunitense Charles Wright Mills chiama questa capacità immaginazione sociologica= l'uomo può arrivare a comprendere oltre alla trama delle sue vicende personali, l'ordito dei più ampi quadri storico-istituzionali in cui le vicende personali si collocano.
LE DUE "FACCE" DELLA SOCIETÀ
Ordinariamente parliamo di:
- società "sportive"
- società "per azioni"
- società "finanziarie"
Definiamo "di società" determinati giochi e passatempi ad "escluso dalla società"; riconosciamo la nostra società
come "occidentale" o "di massa".
come "occidentale" o "di massa".
Tutti questi usi possono essere ricondotti a 2 accezioni principali:
- da un lato, il termine "società" = una associazione di più persone che si uniscono per perseguire scopi comuni. Esempio: società sportive o per azioni.
- dall'altro lato, il termine "società" = particolare organizzazione che caratterizza una collettività in un dato punto dello spazio e/o del tempo. Esempio: "società contemporanea" o "società occidentale".
Si può affermare che a queste 2 accezioni del termine "società" corrispondano 2 modi di intendere la "socialità" dell'essere umano:
- la società come destinazione propria dell'esistenza umana.
- la società come appartenenza a un contesto sociale determinato.
LA SOCIETÀ COME DESTINAZIONE: ARISTOTELE E HOBBES
In questa prima accezione, la socialità induce l'uomo a unirsi con i suoi simili.LA SOCIETÀ SECONDO ARISTOTELE
Nello scritto con il titolo "politica" Aristotele definisce l'uomo = "animale sociale" = incapace di realizzare il bene e di conseguire la felicità al di fuori della comunità e dell'unione con altri individui.
Secondo lui la società si forma col progressivo ampliamento dell'istinto associativo, che spinge alla formazione di una famiglia, l'insieme di queste costituisce poi un villaggio, e infine più villaggi per formare una città, Stato=pòlis
LA SOCIETÀ SECONDO HOBBES
Hobbes considera l'uomo = un essere "asociale", che spinto da motivazioni utilitaristiche ricerca l'associazione con altri individui.
Secondo lui la nascita della società è necessaria, perché si identifica con il superamento dello "stato di natura"= situazione di rischio e di incertezza, che caratterizza la condizione umana.Hobbes sostiene che nello stato di natura non ci siano criteri certi di condotta, valori, norme. Ci sarebbe una lotta per la sopravvivenza, ed è così necessario l'approdo ad una nuova condizione, in cui la sottomissione cosciente di tutti alle norme garantisce a ciascuno la possibilità di condurre un'esistenza tranquilla e sicura.
SOCIALE O ASOCIALE?
Sia Aristotele sia Hobbes riconoscono nella società la destinazione irrinunciabile dell'esperienza umana.
A confronto dei 2 autori non è presente una "sociologia"= discorso sulla società, ma un'antropologia =discorso sull'uomo, che prende la sociologia e la rende possibile.
Entrambi adibiscono all'uomo una "natura" = insieme di qualità e inclinazioni preesistenti a ogni influsso o
inquadramento sociale.
Da una parte, Aristotele sostiene = l'uomo è "per natura" un animale sociale
Dall'altra, Hobbes afferma = l'uomo è "naturalmente" egoista
Si può affermare, che
- per Aristotele la vita sociale completa e perfeziona la naturali tendenze dell'uomo
- per Hobbes ne è il necessario correttivo, sebbene per entrambi la "natura" umana sia in qualche modo definita una volta per tutte.
LA SOCIETÀ COME APPARTENENZAIl secondo significato di socialità umana fa riferimento all'appartenenza sociale.
L'esistenza umana si svolge non solo "in società", ma "in una società determinata", all'interno della quale
l'individuo compie le esperienze comuni a ogni essere umano.
Ogni esperienza che ha a che fare con l'uomo avviene all'interno di un contesto:
- di norme
- di valori
- di modelli di azione
- di valutazione socialmente determinati
L'IMMAGINAZIONE SOCIOLOGICA
CHE COS'ÈLa socialità che caratterizza l’essere umano va intesa come appartenenza fisica e simbolica di ogni uomo a un contesto sociale determinato, che struttura in profonditi la sua esperienza di vita.
Per capire questo senso di appartenenza si presuppone la capacità di identificare la "società" con un'entità a se stante.
Il sociologo statunitense Charles Wright Mills chiama questa capacità immaginazione sociologica= l'uomo può arrivare a comprendere oltre alla trama delle sue vicende personali, l'ordito dei più ampi quadri storico-istituzionali in cui le vicende personali si collocano.







Commenti
Posta un commento