Alle origini della sociologia


Alle origini della sociologia
 UNA SCIENZA GIOVANE E "MODERNA"
Si può notare che l'attenzione per la dimensione sociale dell'uomo è sempre stata presente nell'analisi degli studiosi.

Ad occuparsi dei questo tema sono stati molto pensatori dell'età antica e medioevale: da Aristotele a Tacito a Tommaso d'Aquino, ma anche di età moderna: da Machiavelli a Vico, a Montesquieu.
Questi pensatori si sono occupati di riflessioni all'interno di quadri che non erano ancora finalizzati in modo specifico all'analisi della società.

A partire dalla metà del 19. secolo il sapere sociologico si sviluppa come branca scientifica autonoma.
Durante questo periodo vengono istituite le prime cattedre universitarie della sociologia, ma nascono anche le prima riviste inerenti la nuova disciplina.
Come:
  • in America l' "American Journal of sociology"  1895
  • in Francia: l' "Année Sociologique" 1896
Nel 1892 nasce a Chicago il primo dipartimento di sociologia nella storia dell'università americana, denominata "Scuola di Chicago".
Questa  formerà studiosi  come ad esempio William Thomas, Robert Park ed Ernest Burgess, che sono di grande importanza per lo sviluppo della disciplina.

 UNA SCIENZA FIGLIA DEL MUTAMENTO

La cultura ha sentito l'esigenza di avviare ed elaborare un'analisi sistematica della società solo nel 19° secolo, perché dal punto di vista degli studiosi, il sapere sociologico costituisce la risposta intellettuale a le grandi trasformazioni, che tra il 17-19° secolo investirono la civiltà occidentale.
La nascita e gli sviluppi della sociologia, possono essere letti come una sorta di "autocoscienza" della modernità = il modo in cui la società occidentale cercò di rappresentare se stessa dopo le 3 grandi rivoluzioni:

  • Rivoluzione scientifica
  • Rivoluzione francese
  • Rivoluzione industriale
LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA
= movimento di idee che, a partire dal 600, decretando l'abbandono della cosmologia geocentrica aristotelica- tolemaica e inaugurando una nuova prospettiva quantitativa e meccanicistica per intraprende l'intero universo.

Gli influssi della rivoluzione scientifica:

  • Pose le premesse per una nuova percezione del mondo e dell'uomo 
  • Aprì la strada all'applicazione alla realtà umana dei principi utilizzati per indagare il mondo della natura, identificando la scienza con un metodo globale di immagine e di conoscenza
LA RIVOLUZIONE FRANCESE 
= decretò  la fine non solo di un determinato  assetto politico-sociale,ma, in generale, di ogni tentativo di
legittimazione dell'ordine sociale fondato sull'autorità e sulla tradizione.
Valori come:
  • L'uguaglianza dei cittadini 
  • La libertà di opinione e di espressione 
  • La superiorità superiorità assoluta della legge su ogni arbitrio e sopruso individuale
Questi valori, che vengono affermati nella Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, sono il fondamento non solo delle attuali legislazioni degli Stati democratici, ma anche della nostra percezione della convivenza civile.

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 
= il passaggio da un'economia tradizionale di tipo agricolo e artigianale alla produzione automatica di beni e servizi all'interno delle fabbriche, determinò mutamenti profondi  della struttura della società .
Questi mutamenti della struttura della società sono:
  • Si creano nuove classi e nuove forme di stratificazione sociale
  • Si modificano i tradizionali legami sociali
  • Vengono stravolte e consolidate moralità di vita e di interazione tra le persone.
Questa rivoluzione obbliga la cultura a ripensare su nuove basi il problema della convivenza civile. In un certo senso, essa creò la "società" come ora la percepiamo e intendiamo.


 DALLA "COMUNITÀ" ALLA "SOCIETÀ"
Secondo lo studioso statunitense Peter Berger la sociologia ha potuto nascere e affermarsi solo quando le modalità di aggregazione e di interazione tra gli esseri umani hanno assunto le caratteristiche tipiche, che noi oggi ascriviamo al concetto di "società".

Ferdinand Tönnies con i termini Comunità e società designa le 2 modalità possibili di aggregazione sociale.
Lui presenta questi 2 termini come categorie sociologiche generali. Descrivendole raffigura la contrapposizione tra le forme tradizionali e la nuova civiltà nata dall'industrializzazione
e dall'urbanizzazione.
Secondo Tönnies la comunità è caratterizzata da:

  • dimensioni contenute
  • relazioni frequenti e significative tra membri 
  • un comune modo di sentire

La famiglia = fondata sui vincoli di sangue e sopratutto sulla comunione di ricordi e sentimenti.
Nella comunità:

  • il lavoro e il possesso sono comuni = ognuno contribuisce alle attività e alle collettività e ne gode i frutti
  • non esiste la pratica del contratto

Secondo Tönnies la società si forma = gli aggregati umani diventano piè vasti e gli individui vivono gli uni a fianco degli atri senza però alcun legame organico che li unisca

All'interno della società:

  • le relazioni tra umani sono di tipo utilitaristico; toccano solo la sfera esteriore dello scambio di beni e prestazioni.




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